Inflazione e investimenti a lunga durata: una soluzione?

investimenti a lunga durata

L’inflazione è probabilmente la variabile economica che i risparmiatori negli ultimi tempi hanno maggiore difficoltà ad affrontare. Gli ultimi dati Istat hanno indicato al 5,7% l’aumento dei prezzi nel 2023 rispetto al 2022, un dato più basso rispetto all’8,1% che era stato registrato nei dodici mesi precedenti (nel 2022 sul 2021) ma comunque abbastanza alto da erodere il potere d’acquisto delle famiglie e valore reale del risparmio.

Questo incentiva inevitabilmente la ricerca di forme di investimento e di protezione del risparmio che possano bilanciare l’inflazione. In questo senso, gli investimenti di lungo periodo possono essere una soluzione? Proviamo a dare una risposta a questa domanda.

Investimenti di lungo periodo: le tipologie

Quando si cercano informazioni per capire su cosa investire oggi lo si fa talvolta pensando ad ottenere un rendimento molto alto rispetto ad inflazione con tassi di interessi medi, in altri casi si punta a rendimenti più bassi ma meno volatili. La decisione finale è sempre soggettiva e legata alla propensione al rischio di ogni investitore.

Nel caso degli investimenti a lungo termine, il risparmiatore preferisce acquistare titoli o prodotti pensati per essere mantenuti per un periodo esteso, solitamente diversi anni, e sono scelti per la loro potenziale di crescita o stabilità nel lungo periodo. Vediamo caso per caso.

Azioni

Per quel che concerne le azioni, esse storicamente hanno offerto rendimenti superiori all’inflazione nel lungo periodo. Le aziende in crescita tendono a incrementare i prezzi dei loro prodotti o servizi in linea con o al di sopra dell’inflazione, il che può tradursi in maggiori profitti e, di conseguenza, in un aumento del valore delle azioni.

Beni immobiliari

Stesso discorso per i beni immobiliari. Anche l’investimento nel mattone può essere un buon hedge contro l’inflazione, poiché il valore delle case e i canoni di locazione tendono ad aumentare con l’inflazione.

Obbligazioni

Terzo fattore può essere quello delle obbligazioni indicizzate all’inflazione. È un investimento di lungo periodo che tutela dall’aumento quello di comprare titoli in qualche modo legati all’aumento dei prezzi generale.

Classico orientamento è quello dei metalli preziosi. Investimenti in oro sono spesso considerati come protezione contro l’inflazione, anche se il loro prezzo può essere talvolta molto volatile. Ci sono poi i Fondi Indicizzati e gli ETF, soprattutto quando includono azioni di società che possono trasferire i costi inflazionistici ai consumatori o che operano in settori particolarmente resistenti all’inflazione.

Puntare ad un portafoglio diversificato

Strumenti a parte, vale la pena ricordare poi il valore della diversificazione. Un portafoglio molto diversificato, che includa una combinazione di diverse classi di asset, dalle azioni alle obbligazioni, può aiutare a proteggere meglio dall’inflazione e soprattutto dal rischio di volatilità. Diversi asset reagiscono sempre in modo diverso in periodi di inflazione, quindi una buona diversificazione può aiutare a bilanciare i rischi.

Infine, è importante ricordare che non esiste un investimento che sia sempre e comunque a prova di inflazione. Ogni investimento ha i suoi rischi specifici e l’inflazione può avere impatti imprevisti su diversi mercati e classi di asset. La consulenza di un esperto finanziario è un utile consiglio per sviluppare una strategia d’investimento che tenga conto dell’inflazione e degli obiettivi personali di lungo periodo.